Ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo

Trapezio

Storie dei protagonisti

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Per un po’ ho potuto godere di una quasi insignificante somma data da una piccola disoccupazione che stava per concludersi, poi ho dato fondo a tutti i risparmi. C’era chi mi diceva di godermi questo tempo da disoccupata, da “libera” … ma come fai a rimanere spensierata e goderti quella “libertà” quando il pensiero fisso è: come pago le bollette? E l’affitto? La spesa?

Per un po’ mi sono isolata, quasi “paralizzata”. Mi sentivo confusa, con la sensazione di quando al mare ti agiti e annaspi convinto di affogare, senza nemmeno pensare di provare ad appoggiare a terra i piedi scoprendo di toccare.

Mi sono così aggrappata, quasi fosse l’unico salvagente disponibile, ad una opportunità inaspettata, scoperta grazie a due mie amiche: Trapezio.

Già i primi colloqui mi hanno fatto scattare “il click”. A volte basta davvero un attimo. Ciò che oggi sembra ovvio, allora non lo era per me. Dopo avermi conosciuta mi hanno detto: “Hai per le mani un mestiere, per il quale hai talento, è ora di trasformarlo e di usarlo”. Stavamo parlando della Fotografia. Ecco, il seme era stato piantato e con tutta l’acqua che c’era in quel terreno fangoso in cui stavo annaspando era anche ben drenato.

Non sono mai stata così determinata e certa nella mia vita come lo sono oggi, questa è la mia strada e questo è quello che farò, in un modo o nell’altro…

 

 

Mi chiamo Armando sono un grafico. Alla fine del 2016 dopo un anno di mal di testa attribuiti allo stress lavorativo, vengo ricoverato alle Molinette con prognosi di un glioblastoma alla testa. Mi viene asportato il 90% del tumore e accetto una cura sperimentale per sconfiggere la restante parte. La chemioterapia funziona perfettamente il 29 gennaio 2018, tra le lacrime, i dottori mi dicono che sono praticamente guarito.  Come conseguenza dell’operazione ho una limitazione neuronale alla vista.  Ho sempre voluto affiancare il mio percorso clinico ad una auto riabilitazione artistica e personale: per un anno ho sempre avuto un pastello in mano.

All’inizio quel pastello non sapeva neanche centrare il foglio. Poi le linee tremolanti iniziano a diventare segni, forme, composizioni. I disegni si definiscono sempre meglio. Riscopro il manuale al digitale, torno a disegnare senza usare il pc ma non posso più tornare al mio lavoro perché sono diventato fotosensibile.

Con il sostengo economico di Trapezio ho potuto dedicare tempo alla progettazione della mia nuova vita professionale. Il mio futuro lo vedo bellissimo, ho iniziato a riscoprire il colore, a fare il rosso dalla rapa, il verde con gli spinaci… Ho raccontato la mia storia su tavole disegnate, diventate poi un libro. Ora con l’associazione Agricolori vogliamo far lavorare le persone con malattie tumorali. Creeremo piantagioni di erbe tintore per fornire colore naturale alle aziende che lo richiedono.

Mi chiamo Armando e sono vivo. Questo è il mio sogno.

 

 

A 55 anni, con l’editoria in profonda crisi, mi trovo improvvisamente espulso dal mercato del lavoro. Tento di ricollocarmi facendo appello ai molti rapporti professionali costruiti in quasi 30 anni di carriera ma senza successo. La mia vita familiare aveva già vissuto difficoltà ma era ancora ricca di progettualità, serena ed anche agiata. Con la perdita del lavoro e le tensioni dovute alla precarietà economica e debiti a cui non riuscivo a far fronte, è iniziata la crisi con mia moglie. Questa situazione di profonda incertezza ha definitivamente complicato la nostra relazione e nel maggio scorso ho lasciato la casa che avevamo in affitto andando a vivere nello studio, un seminterrato certamente poco idoneo ad essere abitato, dove nel frattempo avevo iniziato una nuova attività. Fortunatamente la relazione con mia figlia restava buona mentre con mia moglie il rapporto si era interrotto.

Al fondo di una caduta che mi sembrava inarrestabile ho trovato Trapezio, che mi ha permesso di riprendere fiato e iniziare mettere insieme i pezzi. Così ho dedicato questo ultimo anno a trovare un nuovo equilibrio attraverso piccole ma decisive azioni, piccoli ma importanti passi.

Innanzitutto, adesso abito in una casa “vera”, con un contratto regolare, piccola ma accogliente e con uno spazio per poter ospitare mia figlia o amici. Poi ho affrontato la relazione con mia moglie. Grazie alla Mediazione Familiare offerta da Trapezio abbiamo intrapreso un percorso meno conflittuale che ci sta portando ad una separazione condivisa con regole reciproche sul mantenimento di nostra figlia ma anche sulle scelte per il suo futuro. La mia attività sta funzionando, o almeno mi permette di continuare il mio nuovo percorso di vita.

 

 

Tutto sembrava andare bene nel nostro matrimonio, anche se lui aveva un carattere litigioso e aggressivo ho sempre sperato che potesse cambiasse e che si sarebbe tranquillizzato, ma è riuscito a controllarsi fino ad un certo punto, poi è peggiorato.

È bello vivere una vita dove non c’è più paura e non mi tremano più le gambe e le mani…una vita dove si va a dormire senza paura. Trapezio non ha potuto certamente cambiare il mio ex marito ma ha cambiato me, ha dato più forza al mio coraggio, mi ha suggerito quali passi fare per poter uscire dal mio passato e ricominciare una nuova vita, mi ha dato strumenti e sostegno (anche economico!) per guadagnare una mia autonomia lavorativa ed economica. In Trapezio ho trovato le persone di cui avevo bisogno, non mi hanno detto cosa dovevo fare ma mi hanno insegnato a sognare un futuro sereno e a costruirlo un po’ per volta.

 

 

 

 

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